GRAZIANO E UN ANALISI TECNICO-TATTICA

Cari Amici del Blog, guardando su google ho trovato questa interessante Analisi Tecnico-tattica che analizza per bene il Nostro CAMPIONE e a NOI suoi SOSTENITORI ci può soltanto riempire d’ ORGOGLIO. Buona lettura a tutti

GRAZIANO PELLÈ: ANALISI TECNICO-TATTICA

Il trentenne leccese si è guadagnato il posto di punta centrale nella nazionale di Conte, scopriamo le sue caratteristiche con un’analisi tecnico-tattica

Nella nazionale di Conte che si è appena guadagnata il lasciapassare per la Francia il ruolo di attaccante centrale sembra essere sempre più saldamente in mano a Graziano Pellè. Il 30enne attaccante leccese è cresciuto moltissimo nell’arco dell’ultima stagione disputata col Southampton e, a oggi, è sicuramente la punta italiana più adatta al gioco dell’ex allenatore bianconero. pellè italia nazionale southamptonLa caratteristica principale di Pellè è la capacità di giocare spalle alla porta e di effettuare sponde, tutte di prima intenzione, che favoriscano l’inserimento da dietro, frontale dei compagni. Nei due match presi come campione esemplificativo, Chelsea – Southampton e Azerbaigian – Italia, Pellè ha effettuato complessivamente addirittura 26 sponde di cui 21 riuscite con una percentuale di positività dell’81%. È grazie a un fisico imponente, 194cm, e a una forza prorompente, che gli permette di essere molto abile nella difesa della posizione acquisita e della palla (10 coperture positive su 13 tentate), che il numero 19 dei Saints riesce a essere così dominante in questa specifica situazione di gioco.  pellè attaccante southampton italia nazionaleNel suo club questo assoluto dominio nel gioco di sponda viene addirittura amplificato tramite la ricerca sistematica della palla alta che permette a Pellè di mettere in mostra il suo secondo grande punto di forza: il gioco aereo. Nel match contro il Chelsea, Graziano ha effettuato 7 sponde di testa e 8 contrasti aerei vinti nel 75% dei casi risultando determinante ai fini della rimonta vincente della sua squadra con l’assist di petto, di prima per il momentaneo pareggio di Davis sul finire del primo tempo. Questa abilità nel gioco aereo viene invece sfruttata in maniera meno efficace in nazionale dove ha effettuato solo 1 sponda di testa e 2 contrasti aerei peraltro entrambi persi. Ovviamente questo dipende dalla diversa interpretazione della manovra offensiva dell’Italia, che predilige la costruzione con palla bassa chiedendo così all’attaccante leccese di muoversi orizzontalmente lungo tutto il fronte d’attacco e di venire incontro al pallone per favorire l’inserimento senza palla alle sue spalle dei compagni, come nell’occasione del gol dello 0-1 di Eder a Baku.

Questo maggior coinvolgimento nell’azione manovrata offensiva permette a Pellè di giocare più palloni e di mostrare una buona visione di gioco e una predilezione innata per il gioco di prima. Con la maglia azzurra ha tentato infatti 20 passaggi, con un percentuale di positività del 70% mentre con il Southampton i passaggi sono stati 16 riusciti solo nel 50% dei casi. Ma ciò che colpisce è il tentativo ricorrente di cercare il compagno di prima intenzione per velocizzare l’azione offensiva e guadagnare un tempo di gioco sull’avversario: il 39% dei passaggi tentati sono stati effettuati senza ricorrere allo stop del pallone, 14 su 36, e di questi 14 passaggi ben 8 sono arrivati al compagno che ha beneficiato dell’ottima rifinitura di Pellè. 

Qui sotto mostriamo la copertura del campo del centravanti nella partita contro il Chelsea. Si può notare come sia nel primo campo che nel secondo (che si riferisce al secondo tempo), Pellè aiuti la propria squadra in svariate zone di campo, non limitandosi, quindi, alla ricerca del gol ma compiendo anche il lavoro sporco meno appariscente ma molto efficace.

Inoltre l’attaccante leccese si dimostra molto abile anche nel posizionamento difensivo, 4 palle recuperate e 5 intercettazioni positive effettuate, e estremamente generoso nell’aiutare il compagno mentre può migliorare ancora nell’atteggiamento psicologico tenuto durante il match. Se infatti con il suo club Pellè è il punto di riferimento al quale la squadra si affida per uscire dai momenti di difficoltà, con l’Italia di Conte il suo atteggiamento è ancora troppo timido: i soli 4 passaggi verticali tentati in Azerbaigian contro i ben 10 provati contro il Chelsea testimoniano poca intraprendenza e poca fiducia nei propri mezzi tecnici in un contesto di livello superiore; il meno frequente dialogo verbale e gestuale con i compagni di nazionale rispetto a quanto avviene con i Saints dimostra invece come Graziano non si senta ancora leader e punto di forza di questa nazionale anche se ne avrebbe tutte le caratteristiche fisiche, tattiche, tecniche e mentali.

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